Sellerio 2020
Autore: Andrea Camilleri
Andrea Camilleri (1925 Porto Empedocle, 2019 Roma) sceneggiatore, regista, drammaturgo, docente Accademia nazionale d’arte drammatica Silvio d’Amico, infine scrittore. I suoi libri sono tradotti e noti nel mondo. Il primo romanzo è del 1978. Il primo con protagonista il commissario Montalbano è del 1994. La fama di Montalbano acquista ulteriore rilevanza con la serie televisiva
Uscito postumo, racconta l’ultima avventura del famoso commissario Montalbano
Recensione di Chiara Sarasini
“Riccardino” è il romanzo fortemente voluto da Camilleri quale ultimo di Montalbano, anche se scritto con largo anticipo. Infatti fu scritto in una prima versione nel 2005, poi aggiornato dallo stesso Camilleri nel 2016, custodito dalla casa editrice Sellerio in accordo con l’autore che voleva fosse stampato postumo, solo dopo la sua morte, quale congedo dal personaggio. Così è stato.
A Vigata, immaginaria cittadina siciliana, il commissario Montalbano è stanco. Dopo una difficile nottata insonne, viene svegliato all’alba da una telefonata. Riccardino gli chiede quando arriverà all’appuntamento, manca solo lui.
“Il tilefono sonò che era appena arrinisciuto a pigliari sonno”. Questo l’incipit del romanzo e la storia corre veloce attorno ad un omicidio, agganciando il lettore con il linguaggio ricco e colorito del vigatese inventato. Troviamo i colleghi del commissariato, il Questore, la fidanzata lontana, la varia umanità vigatese, compreso un colto vescovo. Ma stavolta ci sono due nuovi personaggi, non facili da gestire da parte di Montalbano: l’Autore con la voce arraganata ed il Montalbano televisivo, fastidioso termine di paragone per il commissario reale. Il protagonista ha la sensazione di essere immerso in un racconto pirandelliano, con doppie e triple sfaccettature dei personaggi, questa è la vera novità. All’interno di una vicenda scoppiettante e geniale nell’uso del linguaggio incontenibile, i dialoghi tra l’Autore ed il suo personaggio sono notevoli, ma non rassicuranti. L’Autore vuole finire a tutti i costi il libro, suggerisce a Montalbano più soluzioni, ma il commissario vuole condurre a modo suo l’indagine.
Alla fine l’Autore tradisce il suo commissario, ma Montalbano non ci sta ed è lui che abbandona l’Autore: “Se tu ti sostituisci a me nelle indagini, viene a dire che io sto diventando un peso morto. E allora me ne vado. Di mia spontanea volontà. Non ti darò la soddisfazione di eliminarmi in un modo o nell’altro. Sono io che voglio scomparire. Ho scoperto che è facile” pag. 273. Come fa ad essere facile, il lettore lo scoprirà.